L’udito, un bene prezioso
L’orecchio è formato da un insieme di recettori assemblati in unico apparato pari e simmetrico situato ai lati della testa. Fondamentalmente raccoglie gruppi di cellule neurosensoriali, i trasduttori atti a trasformare sollecitazioni meccaniche in segnali bioelettrici. Alcuni di questi stimoli che interessano l’orecchio dipendono da accelerazione angolari e lineari, alle quali è soggetto il corpo e sono segnali specifici per l’apparato vestibolare. Altri segnali sono costituiti dalle onde sonore e interessano l’apparato cocleare. Gli impulsi nervosi generati in questi recettori viaggiano poi lungo le vie nervose per raggiungere i centri del nevrasse responsabili del controllo delle corrispettive funzioni. L’apparato cocleare presiede le funzioni uditive, mentre quello vestibolare il mantenimento dell’equilibro e il controllo della postura. Dal punto di vista funzionale, nonostante derivati da un abbozzo embrionale comune, rappresentano due compartimenti ed organi ben distinti dalla loro funzione. Le coclee infatti più che al vestibolo sono strettamente correlate alle funzioni della laringe in un apparato audio-fonatorio. Per i loro collegamenti con la corteccia cerebrale, sono essenziali nelle funzioni del linguaggio. Infatti l’apparato uditivo più che destinato a percepire genericamente i suoni è indispensabile per «ascoltare». Ascoltare è un fatto essenziale nei rapporti relazionali interumani, strettamente correlato alla capacità di attenzione degli individui, alla loro capacità di concentrazione e di memoria, alla cultura, al comportamento e all’interesse per l’ambiente in cui si vive.
La mancanza della funzione uditiva è un problema molto serio per chi ne è affetto, solo per fare qualche esempio si pensi al senso di isolamento e smarrimento, perfino quando si è in compagnia.
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